Buon martedì lettori! Grazie alla Sperling&Kupfer ho letto un romanzo che mi ha fatto fare un morbido salto nel passato, a quando ero decisamente più piccola e leggevo romanzi simili. Storie di famiglie, di segreti, di inganni e di amore, quell'amore che diventa protezione e devozione. I segreti della casa sul lagodi Kate Morton è un romanzo che parla di un luogo dimenticato che diventa esso stesso protagonista di una storia piena di sentimenti e di misteri, tutti da scoprire.
Titolo: I segreti della casa sul lago
Autore: Kate Morton
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Romanzo
Pagine: 518
Genere: Romanzo
Pagine: 518
Prezzo: 19,90
Uscita: Maggio 2016
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TRAMA
Giugno 1933. La casa di campagna della famiglia Edevane è pronta per la festa del Solstizio e Alice, sedicenne brillante, curiosa, ingenua e precoce scrittrice in erba , è particolarmente emozionata. Sarà una festa bellissima e lei è innamorata, anche se nessuno lo deve sapere. Ma quando arriva mezzanotte, mentre i fuochi d'artificio illuminano il cielo scuro, il piccolo Theo Edevane, che non ha ancora un anno, scompare. E la tragedia spinge la famiglia a lasciare per sempre la casa tanto amata. Settant'anni più tardi, dopo essere stata sospesa dalla polizia per non aver rispettato le regole, Sadie Sparrow decide di prendersi una pausa di riflessione e raggiunge l'amatissimo nonno in Cornovaglia. Quando è già sul punto di lasciarlo per tornare ad affrontare i propri demoni, Sadie scopre una casa abbandonata, circondata da giardini incolti e da una fitta boscaglia. Dove un bambino era scomparso senza lasciare traccia. Per risolvere il mistero, Sadie incontrerà l'unica testimone rimasta, una delle più famose autrici inglesi, Alice Edevane. Che le rivelerà un segreto del passato… più presente che mai.
I segreti della casa sul lago è un romanzo corposo e sicuramente molto lungo ma è anche una di quelle storie che hanno il potere di farti sentire la magia di qualcosa di antico e di passato che porta con sé quel dolce sentore di malinconia, di polvere e di leggenda che non puoi far a meno di guardare e di ascoltare, come una voce sinuosa e leggera capace di raccontare favole. Certamente questo romanzo non è una fiaba ma mi ha ricordato molto storie che leggevo quando ero più piccola, in cui una delle parti fondamentali che ogni volta mi rapiva il cuore, era proprio l’ambientazione, l’aria che l’autore o l’autrice riusciva a creare, fino a farti sentire di farne parte, di vederla chiaramente davanti ai tuoi occhi, proprio come accade qui.
Kate Morton possiede uno stile trasparente, chiaro, pulito, capace di scivolare proprio come l’acqua, puro, ma non per questo inconsistente ma anzi in grado di sorreggere per tante pagine, la struttura di questa storia che abbraccia moltissimi anni e un numero considerevole di personaggi.
Ebbe la sensazione di trovarsi ancora là, premuta contro la portafinestra, lo sguardo fisso su di loro, in preda a una violenta nausea a causa del segreto che non era riuscita a confessare, del senso di colpa che nutriva nel profondo del suo cuore.
La protagonista, Sadie, scappa in Cornovaglia, nella casa del nonno, perché sospesa dalla sua attività di detective a causa di una infrazione alle regole che l'ha condannata all’allontanamento. E’ proprio in quel luogo incantato, libero, pieno di forza e di memoria che s’imbatte in una casa abbandonata nelle vicinanze di un lago. Quel luogo così apparentemente dismesso, abbattuto, devastato nella sua esteriorità ma non privo di una bellezza eterna, piena di ricordi e di segreti, cela dentro di sé una ferita insanabile.
La famiglia Edevane viveva lì settant’anni prima, era una famiglia felice e molto unita, fino a quando, una notte come tante, un bambino scompare, Theo, appartenente a quella stessa famiglia che da quel momento in poi non è più perfetta.
Il fatto di preferire la gente ai luoghi andava benissimo, ma le persone hanno la pessima abitudine di cambiare. O di andarsene. O di morire. I luoghi sono molto più affidabili.
La tragedia si abbatte tragicamente su tutti i suoi componenti spingendoli a trasferirsi a Londra e da quel momento in poi, quella casa rimane soltanto un mucchio di ricordi, di dolore e di tristezza abbandonata a se stessa, nella più completa inettitudine.
Sadie scopre la vera storia della famiglia Edevane e vuole capire quale sia la verità, se la scomparsa di Theo sia stata dovuta ad un rapimento o a qualcos’altro.
L’unica persona che può aiutarla in questa ricerca lunga e difficile è Alice, unica superstite degli Edevane, che ha la veneranda età di 86 anni, ormai consacrata come una scrittrice di successo e all’epoca della sparizione innamorata di un amore impossibile.
Imbarazzo, rimorso, orrore e dolore; queste erano le emozioni che si alternavano in lei, quando finalmente era tornata a casa.
Gli scenari che l’autrice lascia immaginare sono immensi, metaforici nella loro pittoresca rappresentazione, pieni di profumi e di sapori che sembrano così antichi da non poter essere raggiunti ma soltanto desiderati.
La copertina del romanzo è il chiaro riflesso della delicatezza, della morbidezza e anche lentezza che questa storia racchiude in sé. In quei colori tenui e accennati, in quella sorta di passato un po’ consunto che abbraccia l’intera superficie della memoria fino a raggiungere e ad intaccare persino il presente. Sadie è piena di demoni da combattere e la sua volontà di scoprire la verità di quella casa sul lago non fa che mettere ancora più a rischio la sua professione e la sua vita.
Non avevo ancora letto nulla di questa autrice e mi ha piacevolmente colpito. Una storia di tradimenti, di amore, di devozione e soprattutto di rapporti tra madri e figli e di famiglia, con tutti i suoi valori, i suoi misteri e i suoi segreti da tenere o da svelare.
La strutturazione del romanzo trasuda complicazione, perché gli scarti temporali sono tanti e frequenti, i personaggi sono ingenti ma l’autrice dimostra grande bravura nel riuscire a non creare mai confusione. Inoltre ogni personaggio ha il suo spazio e la sua storia viene descritta nei dettagli senza tralasciare nulla in modo che il lettore si trovi davanti un romanzo che non è stato scritto per caso ma è stato pensato, curato, creato per non tralasciare assolutamente nulla. Il quadro è completo e le ramificazioni sono tante. L’intreccio è corposo ma non stanca, anzi esprime direttamente e senza false congetture, la consapevolezza dell’autrice di aver incastrato nel modo migliore possibile tutti i tasselli del puzzle e se ancora non bastasse, regalando a questa storia un finale sorprendente e potente.