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Il lupo in inverno di John Connolly Recensione

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Buon inizio settimana! Grazie alla Fanucci, oggi vi parlo di uno di quei romanzi che dopo averlo letto, mi fanno congratulare con il mio istinto e con il mio radar! ;-) Il lupo in inverno di John Connolly è uno di quei thriller che mescolano realtà e soprannaturale con quel tocco magico che io chiamo follia. Da non perdere!

Titolo: Il lupo in inverno
Autore: John Connolly
Editore: Fanucci
Genere: Thriller
Prezzo: 14,90 eBook 4,99
Uscita: Settembre 2016

Al centro della città di Prosperous sorgono i resti di un’antica chiesa, traslata pietra dopo pietra dall’Inghilterra dai fondatori della comunità, secoli prima. Prosperous è sempre stata un’isola felice. I suoi abitanti sono ricchi, il futuro delle nuove generazioni assicurato. Non c’è posto per chi viene da fuori, non c’è possibilità di scalfire l’ordine costituito. La granitica normalità della cittadina del Maine viene però sconvolta dalla morte violenta di un senzatetto e dalla scomparsa della figlia. L’arrivo in città del detective Charlie Parker, chiamato a far luce sulla vicenda, rischia di diventare un evento ancor più sconvolgente della violenza stessa: i rigidi schemi che regolano la vita di una comunità così protettiva nei confronti dei propri segreti stanno per essere turbati, il che potrebbe rivelarsi ben più pericoloso del crimine che imperversa. C’è qualcuno pronto a tutto pur di scongiurare che Charlie Parker arrivi alla verità, qualcuno disposto persino a sacrificare la vita del detective, purché Prosperous rimanga quello che è sempre stata: la tomba di indicibili segreti.


Il lupo in invernoè quello che si può definire un thriller senza confini e senza limiti. Un autore conosciuto in tutto il mondo che scrive l’ennesimo romanzo dedicato al suo fedele detective, Charlie Parker, senza mai perdere lo slancio, la capacità di coinvolgere, di far strabuzzare letteralmente gli occhi davanti a tanto talento.

Connolly non si smentisce e la storia che prende piede a Prosperous, una strana e perfetta cittadina del Maine, è sorprendentemente molto originale, capace di superare qualsiasi aspettativa del lettore.

Un luogo mefistotelico, rinchiuso nella sua bolla dorata, un posto che sembra una cittadina tranquilla, dove la gente vive nel benessere e senza particolari scossoni, certo un po’ chiusa ma nulla di veramente allarmante.
Avrebbe pregato, se non avesse smesso da tempo di credere in Dio. L’esistenza stessa di Prosperous era l’argomento più valido con cui poteva confutare l’idea di una divinità benevola che provvedesse all’umanità.
Eppure qualcosa di davvero pericoloso si nasconde tra le crepe di quella terra che sembra dimenticata da Dio, avvolta dal silenzio e dall’apparente disinteresse. Sembra proprio che la gente di Prosperous non abbia bisogno di nulla e che soprattutto, badate bene, non voglia assolutamente nulla, da nessuno. Ma questo non è altro che uno specchio per le allodole, un mezzo per tenere segreta la vera identità di un paesino nel quale covano fantasmi nell’oscurità.

Cover originale
Quando un senzatetto di nome Jude muore a Portland, arriva ad indagare sul caso, Charles Parker, l’eroe di Connolly, già ampiamente conosciuto nei suoi romanzi precedenti dedicati a Bird, l’indomito detective.

Un uomo attraversato da un passato tormentato ed estremamente difficile, che lo ha visto alle prese con la morte tragica della moglie e poi della figlia. Ferite mai rimarginate che si sono andate ad incuneare nella sua pelle e nelle sue ossa. Un uomo che barcolla servendosi di un equilibrio precario ma che si dimostra molto forte e ferreo nell’affrontare l’ennesimo mistero. Il senzatetto muore impiccato e il suo non è certamente un suicidio soprattutto quando Parker si mette alla ricerca della figlia di Jude, Anne, scappata a Prosperous e marchiata da una vita di vagabondaggio, solitudine e tossicodipendenza.
Quanti personaggi persi tra le fila di questa rete immensa, nella quale, senza neanche troppo sforzo, l’autore imprigiona il lettore.
“E il vecchio dio?” - “Cos’è un dio senza credenti? Solamente un mito che aspetta di essere dimenticato.”
Proprio adesso, in questo singolo istante, mentre sto scrivendo, ho appena avvertito brividi leggeri ma intensi, abbracciarmi e riportarmi subito indietro al momento in cui ho letto il libro e mi sono ritrovata con tutte le scarpe in questo luogo freddo e macchinoso, disarmante, quasi inarrivabile. Misticismo, soprannaturale, sacrificio e riti sono gli elementi portanti di questa storia che vede uomini e donne alle prese con qualcosa di più grande di loro che però non viene mai completamente identificato. La gente vive di un patto lontano, e ogni abitante deve sottostare alle regole e ai suoi dovere. Ribellarsi all’odio che cova in quei posti, non è contemplato, bisogna assolvere i propri compiti senza mai lasciarsi andare a sensi di colpa o rimorsi.
Il lupo continuava a girare attorno alla città. Era tornato nel punto in cui aveva trovato la riserva sotterranea di ossa e carne ma ormai ne era rimasto solo l’odore.
L’inquietudine è uno degli elementi fondamentali. Il lupo in invernoè una storia diversa, concentrata sull’aspetto umano ma anche quello che va oltre lo stesso rapporto tra uomo e natura. Il bene e il male lottano e si contendono una parte dell’anima di questa gente che è già quasi tutta annerita. E cosa può fare un uomo come Parker in mezzo a tutto questo dolore, fumo e follia? Lui che ha un dono: parlare con i defunti. Lui che non si arrende e che proprio come l’anima del lupo, cela dentro di sé la potenza della coscienza, della consapevolezza, e della forza nel non cedere alle difficoltà. Il lupo è potenza, orgoglio, dignità ma soprattutto coraggio e lotta interiore.

Estratto pag. 217
Sono rimasta subito affascinata dal titolo perché amo i lupi e non sono rimasta affatto delusa.
Pur essendo ovviamente un thriller, questo romanzo contiene tutti gli elementi che mi fanno impazzire: l’inquietudine, il soprannaturale che però non diventa qualcosa di prettamente irreale che poi rischia di portare il lettore al distacco dalla storia invece che al suo coinvolgimento, ma contribuisce a rendere avvincente ed intrigante una trama scritta in modo ingegnoso e corposo. Niente viene messo lì per caso e tutto ha un suo tornaconto. 

Ho trovato lo stile di questo autore impressionante. Descrizioni fluide e concrete, molto legate alla pratica, alla consistenza dei fatti e dei personaggi ma nello stesso tempo anche un vagheggiare contrito e raccolto capace di mettere in evidenza l’interiorità più abissale ed oscura dell’animo umano. Unghie che grattano sulla superficie delle cose per andare a cogliere la verità che si trova sotto. Perchè il lupo, come dice Mark Rowlands, è sinonimo di conoscenza e di purezza, al contrario di ciò che si pensa. 

E il lupo di Connolly, è un lupo in inverno perchè vagabonda costretto dalla fame e dal gelo in una cittadina fredda come il ghiaccio ma non perde mai il suo istinto e la sua naturale predisposizione di essenza d'animo: verità e luce.




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